Superbonus 110% in compensazione o cessione: il mercato fiscale

Ci sono 16 mesi di tempo per completare le ristrutturazioni entro il 31.12.2021 e accedere al beneficio: un lasso breve, che non consente di commettere errori.

  • Compensazione - Per effetto delle disposizioni contenute nell’art. 121, D.L. 34/2020, l’utilizzo in compensazione del credito derivante dalla cessione della detrazione per il superbonus 110% (e per le altre ipotesi relative alle ristrutturazioni edilizie) non è limitato dall’esistenza di debiti fiscali, anche se superiori a € 1.500.
    La disposizione, infatti, prevede una deroga all'esclusione della compensazione in presenza di debiti fiscali scaduti e che non siano stati oggetto, per esempio, di rottamazione, rateazione o sospensione giudiziale.
  • Cessione alla banca (simulazione: condominio) - Diverse banche hanno lanciato o annunciato piattaforme dedicate al superbonus, consentendo il seguente esempio di operatività della misura nel condominio: ad appalto conferito, acquisto al 102% del credito del 110% del singolo condomino da parte di una banca, con finanziamento dei lavori attraverso un prestito-ponte;
    classe energetica - Se alle misure passive, per esempio, l’isolamento termico di almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, si aggiungono quelle attive (per esempio: trasformazione degli impianti autonomi in impianto centralizzato e contabilizzato a pompa di calore) si è quasi certi di conseguire il salto delle 2 classi energetiche;
    impresa esecutrice - Le imprese, nell'esempio, vengono regolarmente pagate in contanti e non con il credito fiscale o lo sconto in fattura, nei limiti del prezzo prefissato e delle garanzie contrattuali e assicurative che diano la certezza documentale al condominio sulla conclusione dei lavori entro il termine del 31.12.2021;
    ciclo anticipazione-cessione - Il 2% è sufficiente a compensare gli interessi sulle anticipazioni necessarie al condominio per pagare i lavori all’impresa, fino a quando lo stato d’avanzamento dei lavori non raggiunge almeno il 30%: a quel punto scatterà il sifone fiscale della cessione del credito, riportando a zero il valore delle somme messe a disposizione dalla banca verso il condominio per pagare le fatture all’impresa e le spese;
    banca - La cessione perviene quindi nella disponibilità della banca cessionaria, la quale acquisisce il credito fiscale ed eroga sul conto del condominio la somma corrispondente a compensare le anticipazioni. Il processo si ripete sino alla fine lavori;
    proprietari - Nell'esempio, il 2% sulle somme cedute alla banca compensa gli interessi medi per le anticipazioni bancarie utilizzate dal condominio e i proprietari possono guadagnare in media € 500 a testa.

27/08/2020