Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio e Ministero degli Interni insieme per trasformare i locali in presìdi di sicurezza sul territorio.
Il Gruppo delle imprenditrici di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, ha presentato il progetto di prevenzione della violenza di genere sul quale sta lavorando insieme al Ministero dell’Interno e al Dipartimento Centrale anticrimine della Polizia di Stato. L’idea, nata lo scorso novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, si è sviluppata nel corso dei mesi e nelle prossime settimane si tradurrà in un protocollo d’intesa e in un road show per presentare e avviare alcune iniziative concrete.
Come riassume la Presidente del Gruppo, Valentina Picca Bianchi, l’iniziativa vuole attivare azioni concrete a tutela della donna che cerca protezione ed ascolto valorizzando la funzione sociale propria dei pubblici esercizi che si sono rivelati, soprattutto in questi mesi di forzata convivenza per molte donne vittime di violenze domestiche, dei veri rifugi e luoghi dove poter trovare un minimo di sicurezza per poter anche solo chiamare la polizia e denunciare gli abusi.
In particolare, il progetto si pone di attivare le seguenti azioni:
- la promozione all’interno dei pubblici esercizi di una cultura di vicinanza e sostegno sia al personale
femminile che alle clienti;
- la diffusione di una campagna di comunicazione interna volta alla tutela ed alla sicurezza della donna sia come lavoratrice sia come fruitrice di servizi all’interno dei pubblici esercizi;
- la realizzazione di percorsi di sensibilizzazione, informazione e formazione all’interno dei locali finalizzati a formare il personale ed a spiegare la violenza nei luoghi di lavoro;
- la messa in atto di strumenti per far comunicare le donne in difficoltà o in caso di pericolo, con le forze dell’ordine.
La collaborazione in questo delicatissimo campo tra le Forze dell’Ordine è possibile proprio perché, come evidenzia la stessa Presidente Picca Bianchi, in Italia abbiamo un bar ogni 400 abitanti e un pubblico esercizio ogni 250. Una rete di locali che noi vogliamo trasformare in un vero e proprio sistema di controllo del territorio, dedicato alla prevenzione e al contenimento della violenza sulle donne. Una violenza che troppo spesso finisce per incrociare in maniera diretta o indiretta i locali italiani. I casi di cronaca ci raccontano di dipendenti e imprenditrici, bersaglio di attenzioni eccessive e tutt’altro che ricambiate da parte di clienti più o meno annebbiati dall’alcol. Ma anche di donne in fuga dai loro aguzzini che trovano rifugio nei bar o nei ristoranti aperti.
11/03/2021